LA NOSTRA PASSIONE PER LE TORTE

Le feste di compleanno sono sempre divertenti.

Ogni anno facciamo del nostro meglio per far felice chi amiamo e farli sentire speciali anche attraverso la torta di compleanno. Diventa un successo quando la torta è personalizzata o è rappresentativa di un desiderio o di una passione. In queste torte c’è tanta passione anche nel realizzarle, vediamone alcuni esempi e se volete, proviamo a farle insieme, vi aiuterò con ricette e condivisione di esperienze e suggerimenti.

Buonissimo divertimento!

Gonnosfanadiga 20 06 2010


Mariana dice: The cake is just a small detail but it makes a big difference La torta è solo un piccolo dettaglio, ma fa una grande differenza!


28 febbraio 2016

Olio di lentisco - ollu'e stincu de sa "modditzi"




Gennaio 2016. Una passeggiata in campagna in una giornata tiepida come sono quelle di questo mite inverno,  mi porta davanti a una bella pianta di lentisco. La vegetazione è ricca di mirti, di corbezzolo e di cisti , ma  il lentisco si distingue tra tutte. E’ carica di drupe, qualcuna ancora rossa, ma la maggior parte belle viola scuro quasi nero. 

 


 Sento un richiamo ancestrale, un desiderio di toccare quelle piccole palline nere che prima d’ora avevo sempre ignorato. Prendo un recipiente e inizio a sfregolare i piccoli grappoli ricchi di drupe che cadono facilmente e velocemente e vengo inebriata dal loro profumo intenso e  aromatico. In men che non si dica ne ho riempito un contenitore e decido di portarlo a casa per ricavarne dell’olio. Ho ringraziato la pianta “de sa modditzi” e ho proferito la frase di buon augurio: “atrus annus cun saludi” – arrivederci e a ritrovarci l’anno prossimo e gli altri anni sempre in buona salute! 

Ho sempre sentito parlare, fin da bambina, dell’olio di lentisco – ollu’e stincu – e dell’uso sapiente che se ne faceva. I miei nonni raccontavano del loro modo di usarlo per l’illuminazione, quando ancora non era arrivata l’energia elettrica; si usava come medicamento per molti piccoli problemi alla pelle e per massaggiare muscoli dolenti e  in molte famiglie  veniva usato  per l’alimentazione per “condire la pentola” come dicevano. L’avvento della coltivazione diffusa dell’olivo ha soppiantato l’uso di questo olio anche nella nostra zona, al punto che nessuno più sa come si lavora per recuperare l’olio dai frutti del lentisco. Ho usato il mio fedele istinto e ho provato a inventare un sistema di estrazione: a dire il vero mi sono documentata in quel rarissimo e striminzito archivio di conoscenze che offre la rete web su questo argomento. Non che non ci siano informazioni sulle proprietà eccelse dell’olio di lentisco, grazie alla riscoperta di questo prodotto quasi estinto, si sta diffondendo nuovamente l’utilizzo in cucina per le sue qualità organolettiche e in cosmesi e in fitoterapia per le sue proprietà curative che già l'uso popolare nella tradizione  millenaria attribuiva al Lentischio. 

 Ho pulito i fruttini dalle foglie e dai rametti, li ho lavati e fatti cuocere appena in una larga pentola. Le ho poi schiacciate e ricavato una poltiglia alla quale ho versato dell’acqua bollente e lasciato riposare qualche  minuto. L’operazione successiva prevede l’estrazione, usando  un cucchiaio, dell’olio che lentamente affiora sopra il livello dell’acqua. E’ un’operazione lunga e mette a prova la  pazienza perché richiede mano ferma e tempo da dedicare. Alla fine ho ricavato un liquido che in piccoli contenitori ho lasciato riposare fino al giorno dopo. Ho prelevato lo strato superficiale di massa densa che si è formata sopra al liquido vero e proprio e l’ho messo in un passino a colare. 

 Piano piano viene giù prima del liquido nero e poi finalmente dell’olio. Si travasa ancora in recipienti sempre più piccoli e alla fine si ottiene un olio giallo e limpido. E’ consigliabile lavorare in prossimità a una fonte di calore (vicino al camino) per facilitare l’operazione di estrazione in quanto l’olio tende ad addensarsi. 

 Il profumo deciso e straordinario mi ha accompagnato lungo tutta la preparazione e l’olio ne è una strepitosa concentrazione. Dovete sentire che aroma, nel vasetto dell’olio c’è tutto il profumo e la magia della Sardegna. Sono veramente fiera e orgogliosa di aver ottenuto l’olio profumato dal lentisco, ho sperimentato e intrapreso una tecnica del passato ormai in disuso e dimenticata. La mia curiosità mi ha permesso di scoprire un prodotto derivato dall’arbusto che cresce spontaneo e rigoglioso in tutta la Sardegna, largamente usato in passato ma che oggi non conosciamo più. Trascurare per un attimo la dimensione moderna dello sviluppo economico e del progresso ci può far  riacquistare il bagaglio della sapienza culturale e tecnica del passato!  è un’impresa non impossibile ma certamente impegnativa e vi assicuro che il raggiungimento dell’obiettivo è un successo.  Questa modesta quantità d’olio di lentisco – ollu’e stincu – è il mio tesoro e lo destinerò in parte ad arricchire le qualità del sapone che farò in casa e in parte lo userò in cucina per aromatizzare piatti della nostra tradizione. 

 Se volete sapere di più sulla pianta e conoscere le ottime qualità del lentisco vi consiglio di leggere questi articoli:

1 commento:

  1. Bellissimo Blog.... complimenti. Il rischio è che diventi tutto ciccia e brufoli.

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