LA NOSTRA PASSIONE PER LE TORTE

Le feste di compleanno sono sempre divertenti.

Ogni anno facciamo del nostro meglio per far felice chi amiamo e farli sentire speciali anche attraverso la torta di compleanno. Diventa un successo quando la torta è personalizzata o è rappresentativa di un desiderio o di una passione. In queste torte c’è tanta passione anche nel realizzarle, vediamone alcuni esempi e se volete, proviamo a farle insieme, vi aiuterò con ricette e condivisione di esperienze e suggerimenti.

Buonissimo divertimento!

Gonnosfanadiga 20 06 2010


Mariana dice: The cake is just a small detail but it makes a big difference La torta è solo un piccolo dettaglio, ma fa una grande differenza!


17 aprile 2014

Vi racconto una ricetta..... Il ciambellone di Gonnos






Vi racconto una ricetta
CIAMBELLONE DI Gonnos

Siamo negli anni settanta. Io adolescente , in quel periodo non potevo contare su  internet:  non esisteva. L’unico modo per conoscere le migliori ricette era quello della tradizione tramandata da nonna a mamma a figlia. Solo poche persone generose e non gelose regalavano qualche consiglio ad estranei e questo era eccezionale. Avevo  la fortuna di avere come vicine di casa zia Barbara e zia Anniva. Sono state per me delle maestre e zia Anniva, che ho conosciuto più a lungo, anche una grande amica. Già da allora sentivo un’attrazione verso la pasticceria che in quel periodo mancava di informazione e soprattutto di mezzi. Oggi abbiamo a disposizione tutte le ricette possibili e immaginabili, anche quelle originali in lingua straniera e quelle della tradizione di tutti i paesi del mondo: a Google nulla è nascosto, lui ci rivela tutti i segreti. Grazie a Dio oggi abbiamo anche più capacità finanziarie per provare e creare.
Zia Barbara che non era mia zia, ma da noi era abitudine chiamare le persone adulte con rispetto “zia” o “zio”, in sostituzione praticamente di signora e di signore, era appunto una vicina di casa che conoscevo da sempre. Era una donna austera, la ricordo tutta vestita di nero, con la gonna lunga plissettata, come esigeva il vecchio abito di Gonnos. Mi incuteva un po’ di timore , era alta e fiera nel suo portamento.
Un giorno invitò mamma e me a casa sua per realizzare con lei la ricetta di un dolce molto importante.  Era la vigilia di Pasqua e si usava preparare il ciambellone proprio in quell’occasione, oggi si prepara in qualsiasi periodo dell’anno data la sua bontà.  L’aspirazione di zia Barbara era quella di tramandare a me la sua conoscenza, non aveva figli e scelse me per chissà quale motivo, io mi sentii molto onorata. A mia mamma toccò un ruolo di osservatrice, ma ci siamo sempre divertite  insieme a fare anche questo dolce. Con mamma  ogni occasione era una meravigliosa collaborazione  in complicità: bei tempi! 

Zia Barbara mi fece trovare sul suo tavolo gli INGREDIENTI pronti per l’uso:

6 UOVA
450 GR. DI ZUCCHERO
720 GR. DI FARINA 00
1 LIMONE NON TRATTATO
300 GR. DI BURRO
UN BICCHIERE DI LATTE
2 BUSTINE DI LIEVITO BERTOLINI
450 GR DI UVA PASSA
200 GR. DI MANDORLE PULITE E TAGLIATE A STRISCIOLINE
UN PUGNO DI PINOLI


Mi fa lavare accuratamente il limone e lo  grattugio.  In un padellino taglio a pezzetti  il burro e lo metto sul fuoco basso a fondere. Passo la farina attraverso un setaccio.  L’uvetta la  controllo ,  la privo di tutte le impurità e la lavo  con dell’acqua in modo che si riprenda . La sistemo ad asciugare su un panno .
Con queste dosi si ottiene una quantità da  cuocere in  una tortiera per ciambella larga 30 cm o in due   piccole da 22 cm sempre per ciambella.  Mi fa  imburrare accuratamente due tortiere e le cospargo di farina. 


Rompo tutte le uova dentro una grande ciotola, e  conservo  da parte solo mezzo albume. Alle uova aggiungo  lo zucchero  e inizio a montare uova e zucchero con le fruste elettriche e il cuore a mille. Ogni sua indicazione per me suonava come un  ordine.  Ero  consapevole della grande responsabilità di cui mi caricava la mia “ maestra”,  la quale riponeva in me tutte le sue migliori aspettative, nel senso che lei pensava :“io ti insegno la mia ricetta ma tu la devi compiere ottimamente!”.
  Le fruste montano per 20 minuti (con le fruste moderne possono bastare anche 10 minuti), ora l’impasto si presenta bello gonfio e chiaro. A questo punto aggiungo la buccia grattugiata del limone, il burro fuso ma quasi freddo. E’ necessario lavorare ancora per qualche minuto con le fruste che poi metto da parte e continuo la lavorazione a mano. Verso l’uva passa nel composto, la incorporo delicatamente per non smontarlo con movimenti lenti ma decisi. Faccio riscaldare il latte e vi sciolgo dentro le due bustine di lievito Bertolini. Appena si forma una schiuma la verso nel composto con l’aiuto di un cucchiaio e così fino all’ultima goccia di latte.





 A questo punto devo versare cucchiaiate di farina, che ho precedentemente passato al setaccio, nell’impasto e contemporaneamente incorporarle con un altro cucchiaio con movimenti gentili e veloci in quanto il composto contiene già il lievito. Mi viene  il panico e con lo sguardo imploro il suo aiuto che rifiuta e mi spiega che devo cavarmela da sola perché devo poter fare questo dolce anche senza l’ausilio di qualcuno:  l’"autonomia sarda"! Accidenti dimenticavo! E così da quel giorno ho sempre osato preparare le mie specialità pur essendo sola in casa, certo con l’aiuto delle mie sorelle è più facile ma non sempre posso contare sulla disponibilità altrui.
Vado  avanti versando cucchiaio dopo cucchiaio la farina che poi giro e rimesto con movimenti circolari e costanti onde evitare il formarsi di grumi. Terminata la farina verso l’impasto nelle teglie dividendolo equamente. Verso metà dell’albume tenuto da parte su ciascuna tortiera e con un cucchiaio rendo liscia la superficie. 


Spolvero la superficie con uno strato di zucchero ( così si creerà una squisita crosticina)  e divido, distribuendole sopra lo zucchero, le listarelle di mandorle e i pinoli. 



Inforno le due teglie a temperatura 180° per un’oretta circa. Dopo mezz’ora mi fa coprire la superficie con un cerchio di carta forno per evitare che si cuocia troppo. 




Alla fine vennero fuori due ciambelloni meravigliosi, dorati e fragranti degni di un esperto pasticcere . Il mio impegno fu premiato con uno di quei ciambelloni che mi portai a casa con grande orgoglio.
Il segreto per la buona riuscita di questa ricetta è l’organizzazione: vi consiglio di preparare tutti gli ingredienti e gli attrezzi in anticipo in modo da avere tutto a portata di mano nel momento giusto. Vedrete che sarà semplice e divertente e otterrete un ottimo risultato con un minimo di fatica. Ve lo dice una ragazzina di 14 anni che visse un pomeriggio indimenticabile di grandi emozioni.

BUONA PASQUA!


SARDIGNA TERRA MIA E NANNEDDU MEU  

https://www.youtube.com/watch?v=PmM2q_z33pY

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